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Olio nell’acqua della pasta: sì o no?

Curiosità
15/04/15

Come tutti sappiamo, l’Italia è indubbiamente la patria della pasta. Che sia al sugo, al pesto o in qualsiasi altra salsa, non si può pensare ad uno dei nostri piatti più caratteristici senza collegarlo direttamente al nostro Paese. Per questo diamo un altro consiglio su un caposaldo della cucina italiana andando a toccare un argomento spinoso che divide molti. Già qualche settimana fa ci eravamo soffermati su quanto sale aggiungere ma oggi vogliamo sfatare un altro grande mito.
L’olio nell’acqua della pasta: sì o no?   






Partiamo subito dalla ratio di questa consuetudine. Secondo molti, aggiungere olio nell’acqua di cottura sarebbe un metodo eccellente per evitare che la pasta si attacchi. Sarebbe, perché si tratta di una leggenda priva di alcun fondamento!
Dimenticatevi quindi le domande tipo: Che olio serve? Quanto ce ne vuole? Niente di tutto ciò perché è solo una credenza popolare. L’idea nasce infatti dal fatto che l’olio, sostanza scivolosa, isoli ogni singolo spaghetto o maccherone durante la cottura evitando spiacevoli inconvenienti. Almeno in teoria, perché il ragionamento non tiene però conto di un aspetto fondamentale della chimica: olio e acqua non si mescolano naturalmente tra loro.
Il motivo? L’olio è apolare (cioè privo di carica) mentre l’acqua è polare. Per questo tutte le volte in cui si versa dell’olio nell’acqua di cottura si raccoglie in superficie senza mescolarsi! 






Sfatato questo grande mito, c’è un modo preciso per evitare che la pasta si attacchi. Basta semplicemente stare attenti al tempo di cottura. Certo, qui dipende un po’ dai gusti ma la regola generale vuole che gli chef servano pasta al dente, cioè morbida fuori e leggermente più dura all’interno. Se però preferite servire una pasta con un cuore un po’ più morbido basta aspettare una ventina di secondi in più durante la preparazione. Fidatevi! 






La cucina non è però una scienza esatta. Per questo le preparazioni sono piene di interpretazioni e procedimenti che variano di chef in chef. Scoprirli è però semplicissimo, basta aspettare il nostro prossimo post.

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